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VARIE PADRE ARTURO > FOTO E VIDEO > Marcia delle pietre



SONO PASSATI OLTRE 60 ANNI DAL PRIMO PELLEGRINAGGIO DELLE PIETRE
1948 -La ex Casa del Fascio, dove erano ospitati i piccoli orfani in Visciano non ne poteva contenere più perché, con il passar del tempo, crescevano di numero. Padre Arturo aveva ottenuto, dall’allora Vescovo di Nola, cinquemila metri quadrati di terreno (donazione del principe Filippo Maria Lancellotti), attiguo alla Casa del Fascio, per cui pensò di ampliare il piccolo complesso esistente. Come fare?... Mancavano i soldi, soprattutto per il trasporto delle pietre di tufo giallo dalle cave di Schiava di Tufino. E qui subentrò la mente vulcanica del Nostro, che inventa un pellegrinaggio di penitenza per il trasporto delle pietre! L’11 Aprile del 1948 ebbe luogo in Visciano di Nola un solenne pellegrinaggio di penitenza ai piedi della Vergine del Carpineilo, con il trasporto di oltre venti- cinquemila pietre di tufo per la costruzione dell’erigendo Villaggio del Fanciullo! In preparazione a questo pellegrinaggio, per tre sere consecutive, si era recitato, per le pubbliche vie del paese, il santo rosario meditato e come coronamento vi era stata la comunione generale degli uomini. Il mattino dell’undici, dopo aver ascoltato una delle prime Messe, la maggior parte dei pii viscianesi si concentrò in piazza con tutti i mezzi disponibili addobbati e ornati di fiori: asini, carrelli, moto- cicli, camion e da Padre Arturo D’Onofrio e da un gruppo di orfanelli si incamminarono verso Schiava ove si ricongiunsero con i vari pellegrini provenienti da Baiano, Schiava, Sperone, Avella, Casamarciano, Nola, Domicella.
Verso le undici, quando già i pellegrini  erano sulla strada del ritorno, la miracolosa icona della Vergine Bruna del Carpinello, posta su di un auto si mosse loro incontro.Commovente ed emozionante fu quest’incontro della Mamma celeste con i figli devoti e suggestivo fu lo spettacolo di migliaia di persone stanche e sudate, ciascuna con la sua pietra sulle spalle, rivolgere a Maria un saluto, recitare sommessamente una preghiera, chiederle umilmente un favore.
E Maria benediceva ed abbracciava tutti, in un materno amplesso di pace e di amore.
Lacrime di intima commozione rigavano il volto di tutti i presenti... e forse, anche Maria avrà pianto di gioia!
Pertanto il corteo si ordinò in processione e si snodò lentamente verso il paese, preceduto dalla bella effige della Vergine.
Sull’auto, accanto al quadro di Maria, due orfanelli in divisa di marinaretti facevano da guardia d’onore, mentre un terzo rivolgeva il saluto ai devoti e pii fedeli.
In piazza, dopo aver scaricato le pietre, si celebrò la santa messa, mentre il Parroco Abate di Visciano don Nicola Nappi e monsignor Vacchiano, vicario generale della diocesi di Nola con parole calde ed eloquenti incitavano i presenti ad una più tenera e filiale devozione a Maria, specialmente nell’aiutare i suoi figli prediletti: gli orfanelli.
Terminata la santa messa con la benedizione dei pellegrini e dei mezzi di trasporto con la prima acqua del Pozzo della Madonna, la processione proseguiva per le vie di Visciano fino alsantuario dove si scioglieva ordinatamente.
Ciascuno faceva ritorno alle proprie case, portando impresso nel cuore, il ricordo di quella indimenticabile giornata di fede viva e soprattutto di carità vissuta che ci univa tutti fratelli in Cristo e figli di Maria, ricordo che rimarrà indelebile perché la nostra amata Vergine non può non aver parlato al cuore dei suoi figli, consolando le loro pene, ascoltando i loro bisogni, esaudendo le loro suppliche.
                                   
Gli orfanelli, prediletti di Maria Santissima del Carpinello, pregano ogni giorno, prostrati dinanzi al trono di questa Augusta Regina, per voi, gentili benefattori e benefattrici: essi implorano, continuamente, su di tutti una pioggia abbondante di grazie e benedizioni.

Sulle pagine dei giornali
Anche la cronaca locale, attraverso il Corriere della Sera, ha dato notevole risalto al pellegrinaggio delle pietre.
Scrive il giornalista Giuseppe Marrazzo:
11 aprile:-1948, il popolo di Visciano si raduna nella piazza principale del paese e con tutti i mezzi a disposizione carri, asini bardati, autocarri motocicli  biciclette e... spalle robuste e.volerterose) scende a Schiava; qui una folla di fedeli provenienteti da Napoli, Vallo di Lauro, dal Nolano, dal Baianese e dai paesi Vesuviani, si unisce ai Viscianesi e tutti, con il ‘dolce’ carico di pietre si avviano, come in solenne processione, su, su, fino al colle di Visciano.
Si vedevano pietre salire, si vedevano blocchi ondeggiare spostarsi e solo quando questa massa che saliva raggiunse le rampe piu alte, cominciarono a vedersi braccia e facce, schiere di muli e asini, giberne dei Carabinieri, bambini dalla rampa della strada. La schiera della gente appariva simile ad una lenta colonna di formiche in trasferimento...
Tutte le braccia ad arco sostenevano il pesante blocco di tufo giallo. I bambini avevano persino costruito dei carrettini a mano per portarne di piu e i contadini riempita la soma di vimini sui loro ciuchi.
Le donne, con eccezionale equilibrio, camminavano a piedi nudi sui ciottoli a spigoli,portavano in testa due o tre grossi tufi e fra le braccia i bambini di pochi mesi.
Altre, con le mani libere, andavano mormorando qualche preghiera e i loro volti avevano uno strano splendore»

Questo primo esperimento, richiamera negli anni successivi piu folla e più attenzione della stampa nazionale ed estera, della radio e della televisione. Le immagini degli oltre 14 pellegrinaggi per il trasporto delle pietre contnbuiranno alla costruzione degli altri edifici e del moderno santuario e opere annesse,in onore della Madonna Consolatrice del Carpinello.
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